Danny Dyer in vacanza a Portovenere

Tour in barca delle isole di Portovenere

Esplorate le splendide isole di Portovenere con un tour in barca

Isola Palmaria

La più popolare delle tre isole dell'Arcipelago di Portovenere, attira ogni anno migliaia di bagnanti grazie alle sue acque incontaminate. Con un nome che probabilmente deriva dalla parola "Balma", che significa grotta, piuttosto che dalle palme nane, Palmaria offre paesaggi diversi. Il lato orientale è caratterizzato dalla vegetazione mediterranea, mentre le ripide scogliere segnano il lato occidentale, che si innalza fino a 188 metri di altitudine. Dalla torre Capitolare si può godere di una splendida vista sulla Palmaria.

Una veduta aerea dell'isola Palmaria
L'isola Palmaria vista da Portovenere

Un percorso panoramico inizia dal Terrizzo, punto di approdo dei traghetti. Da qui ci si può dirigere a est verso la Batteria Fortificata Umberto I, oggi nota come "Fortezza del Mare". Questa struttura ottocentesca, restaurata da varie amministrazioni, ospita mostre, convegni ed eventi culturali. Un bivio conduce alla parte orientale dell'isola, quasi incontaminata, attraversando arbusti profumati, fiori selvatici vivaci e piante di mirto aromatico.

Il sentiero raggiunge Punta Mariella, affacciata sulla singolare Grotta del Roccio e su cala Pozzale, sede di cave del pregiato marmo di Portoro. Il percorso sale poi verso il punto più alto dell'isola, dove si trovano la Batteria Semaforica e il Forte Cavour, prima di scendere tra pini d'Aleppo e pini marittimi fino alla punta nord-occidentale, dove in una nicchia si trovava il busto di Re Carlo Alberto.

Dall'altra parte del mare, emerge l'inconfondibile sagoma della chiesa di San Pietro, con le imponenti scogliere del Muzzerone sullo sfondo. Per concludere il giro dell'isola, si intravedono gli iconici palazzi sul mare di Portovenere.

L'isola fa parte del Parco Naturale Regionale di Portovenere e sono in corso sforzi per preservarne i valori naturali e paesaggistici. Un ostello in loco, situato in un ex forte navale, offre alloggio ed è una destinazione annuale per i giovani che desiderano approfondire le loro conoscenze piuttosto che il semplice svago.

Palmaria è semplicemente stupenda. È un'isola famosa ma estremamente selvaggia. Piena di fortificazioni militari abbandonate e di angoli nascosti. Cercate tra gli alberi i forti napoleonici abbandonati, le batterie antiaeree della Seconda Guerra Mondiale.

Due capre Palmaria
Due simpatiche capre Palmaria

Curiosità: l'isola conta 20 residenti fissi tutto l'anno e circa 100 capre selvatiche. Questo la rende una delle poche isole del Mediterraneo il cui abitante principale ha corna e 4 zampe.

Curiosità numero 2: visto dall'alto è a forma di cuore.

Trekking a piedi intorno all'isola

Per chi intraprende questo percorso, che gira intorno all'isola e passa per Pozzale, è bene sapere che il sentiero è segnato in rosso e bianco e numerato 510. Il percorso è lungo circa 6 km con un dislivello di circa 340 metri. Il tempo di percorrenza è generalmente di circa due ore, anche se può variare a seconda del ritmo di marcia e delle eventuali pause. Per garantire un'escursione confortevole, è consigliabile portare con sé acqua a sufficienza, calzature adatte e magari anche un costume da bagno: non si sa mai quando può venire voglia di nuotare.

Tino

Isole Tino e Tinetto
Tinetto a sinistra e Tino a destra

L'Isola del Tino, una gemma triangolare e rocciosa a sud di Palmaria, è un santuario naturale appartato con pini marittimi, lecci e altra flora autoctona. Con una superficie di circa 13 ettari e circondata da un confine di due chilometri, l'isola è principalmente sotto controllo militare. L'accesso limitato ha ridotto al minimo il disturbo umano, lasciando spazio a una vegetazione lussureggiante e a un habitat fiorente che comprende anche il più piccolo geco endemico italiano, il Tarantolino. Arroccato a 122 metri in cima alle scogliere occidentali dell'isola, un faro neoclassico in evoluzione è stato a lungo una guida per i marinai. Il lato orientale ospita un piccolo porto, unico punto di ingresso per un accesso limitato ai visitatori. Nei pressi dell'approdo si trovano anche tracce storiche significative, come resti archeologici di epoca romana e le rovine di un monastero medievale. Pur essendo generalmente off-limits, l'isola accoglie i visitatori il 13 settembre, giorno del suo patrono, e attraverso speciali tour organizzati dal parco.

Leggenda di San Venerio

Campana di San Venerio

Nel 560 d.C., la vicina isola di Palmaria vide la nascita di San Venerio, un uomo che scelse una vita eremitica e fu venerato per molteplici miracoli. Tra questi, la crescita fuori stagione dell'orzo, un atto divino a lui attribuito. Divenne noto per aver acceso fuochi sullo sperone roccioso per aiutare i marinai e in seguito divenne famoso come protettore della città romana di Luni da un minaccioso mostro marino.

Il vescovo Lazzaro inviò molteplici appelli a Venerio, che inizialmente rifiutò ma poi acconsentì dopo giorni di intensa preghiera. Nella tana della creatura presso il promontorio del Corvo, il Santo costrinse la bestia a scomparire nell'abisso. Questa impresa, tuttavia, non lo fece diventare un "uccisore di draghi" come San Giorgio.

Oltre a questi atti miracolosi, Venerio visse anche giorni di solitudine, vivendo di bacche di mirto, mentre un corvo gli portava in dono ogni giorno pane e carne. Dopo la sua morte, le sue reliquie furono sottratte agli invasori saraceni, trasferite in vari santuari e infine collocate a Reggio Emilia, dove il suo culto continua. Nel 1056 fu eretto in suo onore un monastero benedettino sull'Isola del Tino, che divenne un punto focale nei successivi conflitti pisano-genovesi.

Tinetto

L'Isola del Tinetto è un'importante ma minuscola componente del gruppo insulare di Porto Venere, situata a circa 100 metri dall'Isola del Tino e separata da scogli semisommersi. Questa umile isola, con un'altitudine massima di 17 metri e un'estensione di poco più di mezzo ettaro, occupa un posto importante dal punto di vista biogeografico e storico. Sede del primo insediamento monastico della regione, risalente al VI secolo, le sue rovine comprendono un oratorio nascosto e una chiesa a due navate collegata a un altro oratorio e alle celle monastiche. Conosciuta dagli esperti come l'elemento terminale della "Lama di La Spezia", l'Isola del Tinetto è unica per le sue caratteristiche geologiche, che comprendono affioramenti di carbonato del Triassico.

Maria Santissima del Tinetto

Stella Maris di Tinetto
Stella Maris

Emanando una grazia elegante, la statua di Stella Maris abbellisce le acque vicino all'Isola del Tino. Raffigurante la Vergine Maria con le mani giunte, guarda verso il mare. Sebbene la sua presenza aggiunga un significato spirituale all'area, forse grazie ai monasteri vicini, il suo scopo principale è piuttosto pragmatico. La statua serve come segnale marittimo per mettere in guardia i marinai da una barriera corallina insidiosa nota come O Scogio do Diao, o Scoglio del Diavolo, su cui poggia la sua base.

Lucertola di Tinetto

Lucertola Tinetto

La Podarcis muralis Tinettoi, una rara sottospecie della comune lucertola muraiola, è uno degli abitanti più singolari dell'Isola del Tinetto. Con una popolazione mondiale stimata in appena 200 esemplari, queste lucertole si trovano principalmente sul Tinetto, ma abitano anche le isole Tino e Palmaria. Si pensa che si sia differenziata dalla specie principale circa 8.000-9.000 anni fa, questa sottospecie ha attirato l'attenzione per i suoi comportamenti unici, in particolare le colonie sull'isola Palmaria che mostrano azioni diverse in base al loro orientamento geografico.

È possibile visitare l'arcipelago con il nostro tour in barca a vela. Se lo desiderate, possiamo organizzare un piccolo tour ad hoc delle sole isole.

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